
Vivo un periodo difficile. Il 22 aprile mi ha colpito una paresi di Bell. Vissi già un’analoga pesante esperienza otto anni fa. Non è sindrome grave, ma è parzialmente invalidante e rende gravosi atti elementari della vita. La paralisi del lato destro del viso – conseguenza del crollo del nervo trigemino – ostacola la masticazione, il bere, il parlare. L’aspetto più doloroso e pericoloso è l’incapacità di chiudere completamente l’occhio. L’ammiccamento non riesce e la cornea si secca, si va avanti a continue gocce di collirio per tutto il giorno e occorre proteggere l’occhio durante il sonno. Gli occhiali da sole sono obbligatori all’aperto.
Le cure – dopo il cortisone, vitamina B, agopuntura e fisioterapia – avviano un recupero lento e faticoso.
Così, dopo quasi tre mesi, sto appena ora ricominciando a uscire.
Per chi ama leggere e scrivere, come me, la perdita di efficienza visiva è terribile.
Vorrei riversare in una sorta di diario letterario questo viaggio attraverso la notte – intitolerei così il racconto – ma non trovo le energie e la serenità oculare per farlo.
In questa personale temperie è arrivata la pubblicazione del romanzo che avevo ultimato già lo scorso anno.
La fase di editing mi è riuscita faticosa, ma mi restituito il gusto del fascino della storia, della costruzione della trama, dell’affinamento dello stile.
Narro della quarta indagine del vicequestore Diomede Gabuzzi dopo la nomina alla Questura fiorentina.
Anche questa volta dovrà affrontare una sfida di alto livello, contro nemici sfuggenti, astuti, ambiziosi, cinici fino alla crudeltà.
Il profiler sarà messo a dura prova, fino alla tragedia vissuta in prima persona.
Rischierà d’essere escluso dall’inchiesta, ma il forte legame con la sua squadra lo vedrà ancora protagonista decisivo per l’esito della caccia ai colpevoli.
Sullo sfondo il mercato dell’arte, i suoi vicoli misteriosi, l’indeterminatezza delle variabili, l’intreccio opaco tra passione per la bellezza e smania d’affari.
Rileggerlo mi ha dato motivazione nel continuare a coltivare il personaggio del mio vicequestore e del caleidoscopio di protagonisti che lo accompagnano o ne incrociano l’attività e la vita.
Spero offra emozioni e buoni stimoli anche a chi vorrà leggerlo.