La Biblioteca Civica di Bagnasco mi ha invitato a presentare il mio ultimo romanzo pubblicato nella serata del 7 ottobre 2022.
“Nero come la moda”, il mio giallo di recente pubblicazione, è stato presentato insieme a “Ce la farò” di Gabriella Mosso.
Affiancare un giallo a un romanzo su un’esperienza di malattia brillantemente affrontata e superata non era impresa facile. Ci è riuscito Gianluca Giraudo, capace di tessere una tela che spaziava su temi tanto differenti attraverso un’intelligente lettura critica e l’insistenza sul senso profondo delle diverse storie narrate.
La serata è corsa via veloce e ha tenuto ben viva l’attenzione del pubblico.
Verso la fine coglievo la stanchezza su molti dei visi dei presenti e, ciò nonostante, altrettanto leggevo l’interesse ad ascoltare gli stimoli che i libri proponevano.
Gianluca si è rivelato un conduttore che sa scendere nel vivo dei motivi che ci hanno spinto a scrivere. Merito di una coscienza di lettore curioso e vivace. A lui sono grato perché, da “non lettore di gialli” qual è, ha saputo cogliere nel mio scritto spunti che lo sottraggono al confinamento nella letteratura di genere.
Da quella serata estraggo alcune delle mie risposte nate dalla riflessione a interrogarmi sui contenuti che hanno ispirato il romanzo.
Sono flash video (purtroppo di non eccelsa qualità) che rendono senso e stile di “Nero come la moda”, aiutandomi a scavare nella mia passione letteraria.
L’ESERGO
La prima domanda investe la ragione della dedica che apre il romanzo: “A chi non scambia la velocità dell’informazione per la verità. A chi ancora sceglie di riflettere.”
Come spiego, la dedica è venuta dopo aver completato il romanzo. Tuttavia, interpreta pienamente le inquietudini, di indole sociale, che mi hanno pungolato, spingendomi a porre al centro della vicenda la forza della manipolazione collettiva delle opinioni e dei comportamenti via web.
NOMI – CRIMINALITA’ – IL MALE
L’originalità dei nomi che scelgo per i miei protagonisti risponde al desiderio di andare oltre ogni banalità. Anche perché spero che i miei attori rimangano nella memoria e nella fantasia dei lettori.
La più pericolosa criminalità moderna non si nutre di classici delitti contro la persona, non mostra i tratti della violenza in forma fisica. Essa, puntando a grandi profitti, manipola e inquina l’economia e assume una dimensione sociale: corrompe le menti, diffonde informazioni devianti, irreggimenta i comportamenti e ne è corollario un viluppo di ricatti, corruzione, brutalità, fino all’assassinio. Questa è la criminalità, dalle dimensioni proteiformi, che cerco di descrivere – attraverso la metafora della moda – nel mio romanzo.
Il male esercita un fascino perverso. Esserne consapevoli è lo stesso che comprendere come nell’animo umano convivano sentimenti e orientamenti diversi. Nessuno è completamente buono, né malvagio. Sono le esperienze e talora le circostanze a renderlo un criminale, fino a una sorta di incarnazione del male, come il genio che guida l’organizzazione contro cui lotta il vicequestore Gabuzzi.
SARA SIRARELLA
Un’imprenditrice napoletana: bella, ambiziosa, capace di agire al confine della malavita, vagamente infatuata dal vicequestore Gabuzzi, disinvolta e pronta a unire piacere dissoluto e vantaggio per i propri piani di scalata al potere: tutto questo, in una personalità affascinante e a suo modo perversa, è Sara Sirarella.
La figura che più mi ha intrigato nella costruzione della trama.
COSA VERRA’ NELLE PROSSIME PAGINE DI GIORGIO NARRATORE
Infine, l’ultima domanda riguardava gli sviluppi della mia passione letteraria.
Ho riassunto rapidamente quel che è già pronto e ciò a cui sto lavorando.