San Diomede

Diomede – Copia romana in marmo bianco dell’originale greco


Oggi, 9 di ottobre, si festeggia, tra gli altri, San Diomede di Tarso, medico martirizzato in Nicea, proprio in quel giorno, insieme a Didimo e Diodoro.
Il principale Santo del giorno è, invece, San Dionigi.
Secondo altre agiografie, i tre martiri perirono l’11 di settembre (data che molti secoli più tardi suonò a tragedia di dimensione mondiale) e ancora ulteriori fonti fissano la celebrazione di San Diomede il 9 giugno o il 16 agosto.
Sia come sia, ognuno sceglie quando festeggiare il proprio onomastico.
Diomede Gabuzzi, già commissario in Emilia e successivamente promosso a vicequestore in Firenze, predilige il 9 di ottobre, anche perché, nella sua ormai articolata esperienza di investigatore, quello è un periodo nel quale il lavoro si presenta meno intenso. Non c’è una ragione a spiegarlo, ma la somma di coincidenze diventa rilevanza statistica. Il 16 agosto gran parte della popolazione è in ferie e un ufficiale di polizia deve stare sul chi va là, perché follia e intrighi sono in agguato. Il 9 giugno l’estate già si affaccia e l’esplodere del caldo improvviso, instabile e foriero di brusche variazioni termiche, scatena gli istinti criminali.
Il 9 di ottobre si colloca in un passaggio meno movimentato. Le inchieste in corso procedono senza scossoni, nessun efferato delitto risuona nei telefoni o precipita sulle scrivanie della Questura.
In verità, Diomede Gabuzzi non assegna grande importanza agli onomastici, anche perché suo padre lo battezzò con il nome che porta in onore di un mitico eroe greco, guerriero in patria e sotto le mura di Troia, poi esule, inseguito dalla collera di Atena, infine civilizzatore, fondatore di città sul versante italiano del Mare Adriatico.
Ma tant’è. Potendo cogliere un pretesto per festeggiare, è saggio e piacevole farlo.
Quest’anno, Diomede non può godere della presenza della sua fidanzata, impegnata in un convegno a Grosseto.
Così, ha deciso di prendersi un giorno di ferie e di accettare l’invito della sorella.  La raggiungerà ad Arceto, frazione di Scandiano dalle antiche ascendenze, dove lei vive. Ci saranno le sue due amabili gemelle, Sveva e Aida, che hanno da poco compiuto quattro anni. E ci sarà nonno Plinio, che ha promesso a Diomede di donargli un ricordo di gioventù. Una sorpresa, tanto rara nell’amorevole rapporto del padre con il figlio che entrò in Polizia, tradendo le speranze del professor Gabuzzi, che ambiva vedere Diomede affermarsi nell’insegnamento, come da tradizione di famiglia.
In attesa che il mio editore comunichi i tempi di uscita del romanzo che narra della prima impegnativa inchiesta fiorentina del vicequestore aggiunto Gabuzzi, non mi resta che augurargli un buon onomastico!

#londadelmovente presto in libreria.

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