Afroquiesa Orchestra: Giovani in scia alla world music

Capita di scoprire, proprio vicino a casa, che la ricerca musicale, la produzione di musica d’avanguardia, si alimenta del talento e della passione di giovani che qui vivono e, per mia fortuna, da queste parti fanno spettacoli.

Così è stato ier sera, al GROB festival, alla pineta di Levante.

Quiesa è una frazione di Massarosa, che da Viareggio, dove abito, dista appena 12 km. Lì ha avuto origine la formazione che tanto m’ha impressionato ieri sera.

Un chitarrista e un batterista locali, che evidentemente hanno rock e ritmo nelle vene, hanno via via aggregato altri giovani, fino a creare una band coraggiosa già nella composizione: quattro fiati (sax, tromba, trombone, flauto), due percussioni, due chitarre.

La loro musica, davvero originale, è una ondata di pura energia.

Difficile incasellarla in un genere. Vi si trovano funky, rock con derivazioni jazz, deviazioni sulla world music che profuma di Africa e di sperimentazione.

Una musica che travolge, trascina, evocatrice di atmosfere piene di colori e scenari tra istinto selvaggio e futuro eco-tecnologico.

Giovani non ancora famosi come ritengo meritino.

Spero presto possano trovare il percorso per il successo e per sviluppare l’originalità della loro ispirazione. Magari, ipotizzo, attraverso la maturazione delle linee che già accarezzano e magari l’inserimento di passaggi di voce.

Nel frattempo, consiglio a tutti gli amanti del rock evolutivo, a quelli che amano le contaminazioni e la ricerca di un futuro con radici nella musica primigenia, di non perdersi l’occasione di ascoltare queste promesse di nuovi orizzonti.

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