Marsiglia si presenta come una lunga striscia di moli portuali. Attracchiamo al nuovo porto, dietro la zona commerciale.
La città è relativamente lontana e per raggiungerla è necessario un transfer per superare la grigia area dei magazzini.
Il cielo è terso e azzurro e si rispecchia in un mare intenso, color topazio. La giornata è fredda, perché la costa è battuta dal vento che scende da nord. Questo renderà la nostra gita più breve, perché il clima non invoglia a lunghe passeggiate.
Prendiamo il trenino turistico, che si arrampica verso Notre Dame de la Garde.
La cattedrale si presenta orgogliosa sulla cima della collina, con il campanile sovrastato dalla Madonna dorata, che risplende, là in alto.
L’architettura della chiesa è grandiosa, l’interno meno notevole, ma i mosaici sulle volte disegnano linee e colori affascinanti.
Dallo spiazzo sottostante possiamo vedere la città a 360 gradi. L’ampio golfo circonda la città e le sue appendici portuali.
Tornati in pianura, dinanzi al vecchio porto, iniziamo a percepire il respiro francese di Marsiglia.
Lo si coglie nelle facciate dei palazzi di primo Novecento, con le pareti dai colori delicati e gli stretti e lunghi balconi in ferro, sagomati come i francesi amano averli.
La sera, il sole cala lentamente, allungando la scia dei suoi raggi ormai d’arancio sulla superficie del mare, con un effetto scenico che incanta.
Quando si fa buio, il plenilunio di primavera regala l’ennesima emozione, rifulgendo dal cielo al mare, con riflessi d’argento.
Il transatlantico salpa.
Domani ci sveglieremo in Italia.











